Le immagini dellinconscio

Le immagini dellinconscio
Le immagini dell'inconscio : il contributo di Nise da Silveira / Eugenio Pelizzari. Bergamo : Moretti&Vitali, 2010

mercoledì 29 dicembre 2010

Aniela Jaffé, assistente di Jung, risponde a Nise (15 dicembre 1954)

Di seguito la risposta di Aniela Jaffé ad un lettera che Nise spedì a Jung il 12 novembre del 1954, corredata di fotografia di Mandala effettuati da pazienti psichiatrici.

"Il professor Jung mi chiede di ringraziarla per l’invio delle interessanti fotografie di mandala disegnati da schizofrenici.
Il prof. Jung pone diverse domande: cosa hanno significato tali immagini per i pazienti, dal punto di vista dei loro sentimenti; cosa intendevano esprimere tramite questi mandala? Questi disegni hanno avuto una qualche influenza su di loro?
Il prof. Jung ha osservato che i disegni hanno una notevole regolarità, rara nella produzione di schizofrenici, il che dimostra una forte tendenza dell’inconscio a formare una compensazione alla situazione di caos del conscio. Egli ha pure notato che il numero 4 (o 8 o 12, ecc.) è prevalente.
Suppongo che i colori debbano dare ai disegni un’accentuazione molto forte. Saremmo molto riconoscenti se potessimo trattenere le fotografie. Può essere che la Sig.ra trovi la possibilità di rispondere alle domande del Dott. Jung, il che lo interesserà molto. Sarebbe anche interessante avere alcuni dati biografici sopra i pittori.
Voglia ricevere l’espressione della nostra alta considerazione.
Ass. A. Jaffé."

Jung su immagini e realtà

“Noi infatti pensiamo in teoria troppo poco, e in pratica quasi mai, che la coscienza non ha assolutamente relazione diretta con qualsiasi oggetto materiale. Noi percepiamo soltanto immagini che ci sono trasmesse indirettamente attraverso un complicato apparato nervoso. Tra le terminazioni nervose degli organi sensoriali e l’immagine che appare alla coscienza è inserito un processo inconscio che trasforma il dato di fatto fisico della luce, per esempio, nell’immagine psichica “luce”. Senza questo complicato processo inconscio di trasformazione la coscienza non può percepire assolutamente niente che sia materiale.
La conseguenza è che la realtà che appare immediata è composta di immagini accuratamente preparate e che noi viviamo perciò “immediatamente” soltanto in un mondo di immagini”.

Jung, C.G. Realtà e surrealtà. In: Opere. Vol. 8.,p. 412.

martedì 14 dicembre 2010

Meraviglia

Caro amico
leggo emozionato il tuo bel libro e non so esprimere quanto mi rallegro e quanto
sei stato precisamente scientifico ed aperto nel rendere omaggio e giustizia al
lavoro di Nise.
Commosso ed amico
Marco
Rio de Janeiro, 11/12/2010